Il grande Maestro della Musica e gli artisti del suo tempo sono in mostra a Lucca per raccontare un aspetto dell’avanguardia italiana. A Torre del Lago risuonano le sue indimenticabili opere
di Michele Ciavarella
tratto e adattato da Style
Una mostra alla Fondazione Ragghianti di Lucca, dal 18 maggio al 23 settembre, racconta il genio e la persona di Giacomo Puccini in relazione all’ambiente artistico di quegli anni.
Per sogni e per chimere, curata da Fabio Benzi, Paolo Bolpagni e Maria Flora Giubilei con l’allestimento della scenografa Margherita Palli, ha il merito di mettere in relazione Puccini e le arti visive del suo tempo.
Di Giacomo Puccini si sanno tante cose: dalla vita privata un po’ burrascosa per i tempi (tra matrimoni, divorzi, convivenze e seduzioni) alla sua personalità degna di un rappresentante dell’avanguardia.
Le sue opere hanno avuto un successo mondiale tra gli appassionati tradizionalisti della lirica che poco hanno preso in considerazione il suo lato sperimentale.
La sua Bohème, opera che ha un secondo atto che dura solamente 19 minuti (un’aria di Händel dura in media 8 minuti), rappresentata per la prima volta nel 1896, è un’opera di forte rottura tanto quanto la Salomè di Richard Strauss.
La sensibilità artistica di Puccini, uomo dalla personalità controversa, va ascoltata nella sua musica, a volte così d’avanguardia, come in Turandot ma anche in Madama Butterfly.
Una mostra da visitare senza dimenticare che in luglio e in agosto tra Torre del Lago e Viareggio si svolge il Puccini Festival che si apre il 6 luglio con la Messa di Gloria e prosegue con, tra le altre, Turandot (14 – 21 – 28 luglio), Tosca (15 luglio, 10-18 agosto); Madama Butterfly (20 luglio, 10 -18 agosto) e La Bohème (3 agosto).