Original article written for ScuolaBlog by Sebastiano Bazzichetto
La lunga vita di Lorenzo Da Ponte (1749-1838), poeta, librettista, libraio, editore tuttofare attraversa la storia letteraria e musicale d’Europa e d’America.
Lorenzo nasce a Ceneda, oggi Vittorio Veneto, nei territori della Serenissima Repubblica di Venezia. Il suo primo nome è Emanuele Conegliano ma a quattordici anni viene convertito al cattolicesimo e assume il nome del vescovo che lo battezza.
Diventato prete, comincia ad insegnare latino, francese e retorica.
Nel 1779 viene bandito da Venezia per quindici anni accusato di concubinato.
Dopo una sosta a Gorizia, arriva a Vienna, capitale dell’impero asburgico. Qui diventa poeta alla corte di Giuseppe II e collabora con i più grandi musicisti dell’epoca: Martín y Soler, Paisiello, Salieri ed infine Mozart.
Con il geniale compositore di Salisburgo, Da Ponte compone alcune delle opere più belle del repertorio del teatro in musica: “Le nozze di Figaro”, “Don Giovanni” e “Così fan tutte”.
Scappa da Vienna e arriva a Trieste nell’agosto del 1792 dove sposa una giovane e bella ragazza inglese, Nancy Grahl, con la quale ha un felice matrimonio, interrottosi solo con la morte di lei nel 1831.
Ma Lorenzo non trova pace: prima considera di andare a San Pietroburgo e poi a Parigi, dove però scoppia la Rivoluzione. Decide allora di proseguire per Londra.
Ridotto sul lastrico a causa della sua passione per il gioco d’azzardo, nell’ottobre del 1793 Lorenzo riceve una lettera dall’impresario del King’s Theatre e gli viene offerto un posto come poeta e librettista.
Tutto sembra andare bene ma la gestione dei conti come impresario teatrale non è il lavoro adatto a Da Ponte. Sommerso dai debiti, deve scappare di nuovo e questa volta in America nel 1805.
Si trasferisce in campagna, nel New Jersey, dove compra una piccola casa con del terreno. Diventa così rivenditore di prodotti agricoli per i mercati di New York.
Grazie all’amicizia con la famiglia Moore, fra il 1807 e il 1811 Lorenzo lavora a New York come insegnante d’italiano ma, ben presto, la guerra fra gli Stati Uniti e l’Inghilterra lo costringe ancora una volta a trasferirsi e a riprendere l’attività di droghiere nel villaggio di Sunbury, in Pennsylvania.
Nel 1819 torna infine a New York, seguendo il consiglio dei Moore.
Qui trascorre gli ultimi diciannove anni della sua vita, ritornando ai libri e all’insegnamento, diventando il primo professore d’italiano della Columbia University.
A 84 anni riesce a far arrivare a New York una vera e propria compagnia italiana di canto e, addirittura, a far costruire un bellissimo teatro, come quelli del Vecchio Mondo.
Dopo aver introdotto la musica di Rossini insieme ad una sua nipote che è cantante lirica, Lorenzo Da Ponte, il poeta di Giuseppe II, Salieri e Mozart, muore nel 1838 a New York a quasi novant’anni.