Una mostra per celebrare 46 anni di creatività e di arte a portata di… piede!
di Sebastiano Bazzichetto
tratto da The Yellow Gloves
Per indicare un mito, una leggenda, un’icona basta un suono, un accenno, un soffio. Basta dire Manolo ed è già chiaro di chi si stia parlando.
Nel mondo della moda, per gli appassionati del design che si indossa, si porta, si sfoggia, il nome di Manolo Blahnìk è sinonimo di bellezza, creatività, colori, ispirazione, eccellenza e comodità (benché le sue scarpe vantino tacchi vertiginosi e le ballerine non abbondino).
“The Art of Shoes”, una mostra itinerante che ha già fatto il giro del mondo toccando Milano, San Pietroburgo, Praga e Madrid, è finalmente giunta a Toronto, unica tappa nordamericana, atterrando al Bata Shoe Museum lo scorso 16 maggio. L’esposizione, che presenta circa 200 scarpe e un’ottantina di bozzetti d’archivio (tutti squisitamente all’acquarello), celebra 46 anni del designer nato a Tenerife che con l’Italia ha un rapporto davvero particolare.
El señor Blahnìk infatti, di madre spagnola e padre ceco, produce le sue stravaganti calzature in una piccola fabbrica vicino a Milano (solo una decina di paia al giorno, a Parabiago per l’esattezza, di cui è divenuto cittadino onorario) in cui riesce a coniugare il suo eclettismo con l’eccellenza artigianale che contraddistingue il Bel Paese. Per Blahnìk l’Italia rappresenta una terra sorella, affine al suo sentire, di cui adora gli attori cinematografici, i cineasti, la moda, i colori e, soprattutto, l’arte. E’ un grande appassionato di storia e di musei e un vero maniaco de “Il Gattopardo”, sia di quello di Tomasi di Lampedusa che di quello di Visconti, due immensi capolavori, per ragioni diverse, che ama rileggere e riguardare in continuazione.
E tutto questo emerge chiaramente nella mostra al Bata Shoe Museum in cui l’interesse non viene catturato solo dalle bellissime e coloratissime calzature di ogni foggia e materiale (pelle, broccati, tartan, seta di gelso, cavallino, pitone e così via) ma anche dall’ispirazione patentemente italiana, dalla Magna Grecia alla Roma imperiale, dalle limonaie di Siracusa alle ceramiche di Caltagirone. La mostra, aperta fino al gennaio 2019, è un’occasione più unica che rara per il pubblico torontino per scoprire la storia e l’ ‘agile mente’ dell’uomo dietro le scarpe più iconiche del XX (e XXI) secolo. E per i cinefili, per ammirare le emblematiche calzature disegnate per ed indossate da Kirsten Dunst nel film “Marie Antoinette” di Sofia Coppola del 2006, una pellicola che, tra macarons, minuetti e rock anni ‘80, ha fatto la storia – se non del cinema – senza dubbio della moda.
Manolo Blahnìk’s famous quotes:
«YOU CAN TELL A LOT BY A WOMAN’S SHOES. YOU CAN TELL HER TASTE, YOU CAN TELL WHETHER SHE KNOWS WHO SHE IS, WHAT SHE LIKES AND SO ON.»
«ELEGANCE IS ATTITUDE, A MOVEMENT … SOMETHING DELICATE. UNFORTUNATELY, THAT YOU CAN’T ACQUIRE. IF YOU HAVE IT, ANYTHING CAN LOOK GOOD ON YOU.»